“Siamo stati prima a Palanka, a pochi chilometri da Odessa, dove il flusso sta cambiando, stanno arrivando persone con gli occhi stanchi, con borse e valige rotte, senza una meta. Non scappano più solo quelli della middle class, cominciano ad arrivare i più poveri, senza nessuno che li aiuta, senza un posto dove andare. Poi ci siamo spostati a Otaci. A Mohyliv, la parte ucraina della città, una chiesa ospita circa 70 persone, bloccate per problemi con documenti. I medici hanno visitato molti bambini che, per fortuna, hanno solo sintomi da raffreddamento, ma hanno paura. Delle sirene. Della guerra” (Paolo Narcisi, Rainbow for Africa).
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